Ambiente

Orto rifiuti zero

Nell'ottica di una corretta gestione di rifiuti verdi, e poiché la frazione organica dei rifiuti urbani costituisce tuttora un costo notevole per il Comune di Parma, ecco nascere il progetto “Orto Rifiuti Zero”.

Sono infatti gli “orti sociali” a produrre una grande quantità di scarto vegetale, spesso mischiato ad altri rifiuti, per la quale è volontà dell’Amministrazione rendere più efficace la gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare e riduzione dello spreco.

Da qui l'idea di un compostaggio locale che consentirebbe di evitare la produzione di rifiuti e produrre terriccio utilizzabile direttamente negli orti.

Il processo del compostaggio rappresenta la riproduzione artificiale, in condizioni controllate e accelerate, dei meccanismi di degradazione della sostanza organica che si manifestano in natura per effetto della flora microbica naturalmente presente nell'ambiente. Il risultato è il compost, chiamato anche “terriccio”, il cui utilizzo migliora la composizione del suolo.

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In pratica, gli assegnatari degli orti sociali potranno conferire i rifiuti compostabili degli orti (rifiuti verdi, frutta e ortaggi non consumati) in una piazzola per il compostaggio, appositamente creata.

La conduzione del compostaggio (pulizia da materiali estranei, rivoltamenti, setacciatura, ecc.) sarà affidata a una cooperativa sociale in un’ottica di economia solidale.

L'idea, nata dalla Rete Parma Riusa, ha avuto il finanziamento di ATERSIR (Agenzia Territoriale dell'Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti).

Integrando la funzione degli orti sociali con il progetto Orto Rifiuti Zero è stato possibile perseguire le seguenti strategie per la prevenzione dello spreco:

  • PIANIFICAZIONE E RIDUZIONE DELLA SPESA (riduzione della spesa per l’acquisto di alimenti tramite autoproduzione negli orti sociali, riduzione dei costi di coltivazione degli orti tramite recupero della frazione organica/verde per la produzione di compost con riduzione dell’acquisto di concimi ed ammendanti, riduzione del costo di smaltimento dei rifiuti);
  • RIDUZIONE RIFIUTI DERIVANTI DA PACKAGING tramite l’utilizzo di compost prodotto sul posto in sostituzione di concimi e compost acquistati in sacchi e/o bancali;
  • RIDUZIONE DELLO SPRECO DI CIBO, in quanto anche frutta e ortaggi non consumati possono essere trasformati in compost da riutilizzare sul posto, e non sprecati ed eliminati come rifiuti nel ciclo urbano;
  • PRIVILEGIARE LA QUALITÀ E RISPETTARE LA STAGIONALITÀ DEL CIBO tramite la produzione a km zero di frutta e verdura di stagione, coltivata in orti curati con compost organico prodotto con i propri scarti verdi, provenienti da orti sociali dove l’utilizzo di sostanze chimiche è praticamente nullo.

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Il progetto ha avuto inizio nella primavera 2018 con tutta la fase di coinvolgimento e partecipazione, è stata poi eseguita la successiva fase di scelta delle ubicazioni e progettazione delle piazzole mentre l’avvio della raccolta e compostaggio degli scarti verdi ha avuto inizio nei primi 3 orti sociali a fine 2018.

Nel corso del 2019 è stato richiesto il finanziamento ad ATERSIR per la realizzazione di una ulteriore piazzola di compostaggio e di 3 “casette” per il compostaggio statico per servire altri 4 orti sociali.

Al termine del progetto, si prevede di raggiungere i seguenti risultati principali:

  • Risposta ai bisogni reali: il progetto affronta il problema della produzione di rifiuti verdi, la loro gestione insieme a quelli urbani di altro tipo (carta, plastica, metalli ecc…) in un’ottica di economia circolare.
  • Innovatività: il servizio di compostaggio viene gestito da una cooperativa sociale, in un’ottica anche di economia solidale, con condivisione delle attrezzature (composharing)
  • Realizzabilità: 3 piazzole sono già state realizzate e sono in esercizio, a conferma della realizzabilità del progetto. Altre 4 (una piazzola e 3 “casette”) sono in progetto.
  • Scalabilità: il progetto può incrementare le proprie prestazioni, non solo tramite la realizzazione delle ulteriori 4 compostiere presso gli orti sociali, ma anche attraverso il coinvolgimento degli assegnatari degli orti (circa 2000 persone) che possono così portare la pratica del compostaggio anche nei propri orti o giardini di casa e, da qui, a piccole comunità (es. condomini), scuole ecc.
  • Impatto: Riduzione del 100% dei rifiuti vegetali prodotti negli orti sociali e autoproduzione di compost per la concimazione organica dei terreni. Azzeramento dei costi di trasporto dei rifiuti vegetali
  • Rilevanza sul tema/interesse per la comunità di riferimento: 3 orti sociali già serviti, 4 in progetto, circa 2000 persone coinvolte e dei relativi famigliari. Da questo punto di partenza, l’auspicio è quello di riuscire a estendere la pratica del compostaggio anche ad altre realtà (dai singoli utenti, comunità, scuole, ecc…) per conseguire anche un forte impatto educativo. Sul compostaggio domestico inoltre il comune applica uno sconto nella TARI

 

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