Folli all’impianto di compostaggio Aimag
Un ciclo che si chiude: dagli scarti di cucina si producono biogas e compost. Visita dell'assessore all'ambiente Gabriele Folli all’impianto di compostaggio Aimag di Fossoli.
Visita dell'assessore all'ambiente, Gabriele Folli, all'impianto di compostaggio di Fossoli di Carpi gestito da Aimag, insieme integrato di aziende il cui gruppo gestisce servizi nel settore energetico, idrico, ambientale e tecnologico.
Lo stabilimento, situato a pochi chilometri da Carpi, si compone di diverse linee di trattamento tra cui quella di vagliatura del rifiuto indifferenziato, dedicato alla separazione della frazione putrescibile dal rifiuto secco residuo a quelle di compostaggio aerobico e digestione anaerobica, che ricevono i flussi di rifiuti organici da raccolta differenziata (scarti da cucina, sfalci e potature).
L’azienda oltre a trattare i rifiuti di 11 comuni dell’area modenese, riceve anche importanti flussi dalla provincia di Parma dove, grazie alla raccolta porta a porta estesa in gran parte del territorio sono aumentati considerevolmente i flussi di rifiuti organici, con il Comune di Parma che ha raggiunto la quota di 98 kg/abitante/anno per gli scarti da cucina e 82 kg/ab/anno per sfalci e potature.
“Con le buone pratiche – spiega l'assessore all'ambiente Gabriele Folli – si attiva un processo virtuoso che porta al riutilizzo degli scarti che ogni cittadino separa quotidianamente nella raccolta differenziata con il risultato che si produce compost di qualità (che qui viene certificato anche per l'agricoltura biologica).
Inoltre con la linea dedicata alla digestione anaerobica viene prodotto biogas che viene utilizzato per il funzionamento degli impianti”.
L'assessore, accompagnato da Luigi Zoni di Iren Ambiente, è stato accolto nell'impianto Aimag dal direttore tecnico dei servizi ambientali, Paolo Ganassi; dalla responsabile dell'impianto, Marcella Bartoli e dal responsabile impianti ambiente, Paolo Manoscalco, che hanno illustrato le caratteristiche degli impianti e i processi produttivi.
Ha partecipato alla visita anche Christian Garaffa di Novamont, l’azienda che produce il Mater-bi, materiale di origine vegetale che viene utilizzato per produrre i sacchetti compostabili della raccolta organico, con cui il Comune di Parma ha avviato una collaborazione.
Nel corso della visita sono stati anche illustrati e discussi elementi interessanti relativi al ciclo completo ed alle problematiche ivi connesse come ad esempio la percentuale di scarti risultanti dal trattamento dell’umido che nelle raccolte con cassonetti stradali arriva al 10% mentre con il porta a porta si riduce al 3-4%.
Le linee di trattamento delll’organico lavorano nel complesso oltre 70 mila tonnellate di rifiuto umido e ligno-cellulosico con una linea di recente inaugurazione isolata dall’ambiente esterno per quanto riguarda le emissioni odorigene grazie a bio-filtri dove, tramite un processo di digestione anaerobica che dura 21 giorni, viene prodotto biogas e digestato in un circolo virtuoso che fa nascere nuove risorse dai rifiuti.